I 10 putti in fasce in terracotta invetriata di Andrea della Robbia, simbolo dell’Ospedale degli Innocenti di Firenze, sono stati sottoposti ad un importante restauro e rimossi dalla facciata del Brunelleschi dove erano stati collocati nel 1487. Sono stati mostrati per la prima volta al pubblico in un’apposita sala a loro dedicata nella giornata di inaugurazione del nuovo Museo degli Innocenti.

Adotta un’opera d’Arte

Il putto in fasce n. 3 di Andrea della Robbia, è stato restaurato grazie al contributo di Colorobbia, che ne ha finanziato l’intero importo aderendo alla campagna “Adotta un’opera d’Arte”, iniziativa di fundraising che ha portato l’Istituto degli Innocenti di Firenze a restaurare 26 opere grazie al sostegno di privati cittadini, enti, fondazioni e istituti. Il prezioso manufatto è stato restaurato ad opera dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.


Il legame con i Della Robbia

Fin dalla nascita il Colorificio Ceramico Della Robbia, rinominato a breve Colorobbia, porta volutamente inscritto nel proprio nome il legame con i Della Robbia. I Bitossi infatti vollero rendere omaggio alla prestigiosa famiglia fiorentina e alla sua maestria nell’arte della ceramica invetriata quale esempio di perfezione, simbolo del primato di innovazione estetica e tecnologica in ceramica. Al tempo stesso questa scelta fu ritenuta di buon auspicio per la nuova attività di produttore di smalti, colori, fritte e cristalline destinati alle manifatture ceramiche e successivamente all’industria ceramica.


Il putto n° 3

Già dalla sua costituzione, al nome Colorobbia venne affiancata l’immagine, più o meno stilizzata e liberamente interpretata, di uno dei putti di Andrea della Robbia: per l’esattezza l’unico con il braccio destro piegato sull’addome e il sinistro aperto, identificabile appunto con il putto n. 3 che in Colorobbia ha ormai trovato la sua famiglia adottiva.